ABISSO NESSUNO 19/08/2022

Io ( Simone (GES)), Virgilio (GES), Patrizio (GES) e Daniele (GGFAQ) siamo stati ad Abisso Nessuno.

Piccola premessa


A parte Patrizio, noi conoscevamo in parte la grotta perché la facemmo a Maggio con il soccorso (esercitazione).

In quell’occasione purtroppo, data l’impossibilità di movimentare la barella e il gruppo numeroso di partecipanti, non riuscimmo a fare molto, raggiungemmo solo la base del primo pozzo che sul rilievo è dato come 28mt, ma in realtà è di più.

Durante l’esercitazione,all’uscita dalla grotta, Daniele si accorse che gli mancavano dei cordini in kevlar, un moschettone e una micro traxion. Insomma è uscito con quasi un centinaio di euro in meno di materiale!

La grotta comunque ci aveva colpito, quel meandro maledetto e quel bel pozzo molto ampio ci avevano stuzzicato la fantasia e inoltre, avevamo notato dal rilievo che poco più in basso del pozzo da “28mt” sarebbe dovuto esserci un altro pozzo da 58mt (anche questo probabilmente sottostimato).

Quindi, con la buona scusa di tornare a recuperare il materiale di Daniele, ci siamo organizzati ed attrezzati, decisi a raggiungere il fondo (-220mt).

fine premessa


Purtroppo già dall’imbocco della strada per la piana di Camposecco i cellulari hanno perso completamente campo, per questo motivo non siamo riusciti a comunicare l’orario di ingresso e il presunto orario di uscita.

Siamo arrivati all’ingresso grotta intorno le 09:30.

Ingresso grotta Abisso Nessuno

Poco dopo l’ingresso si entra subito nel meandro. Molto tortuoso e tecnico, a tratti da fare in orizzontale ed a tratti in discesa. Arriviamo comunque in breve al primo pozzo. Attrezzo io la partenza e mi rendo subito conto che la corda (una 40mt) non tocca il fondo!

Tra l’altro ricordavo almeno un frazionamento da fare, quindi 2 opzioni; utilizzare un’altra corda per giunzione, sapendo in quel modo rischiavamo di non averne per raggiungere il fondo oppure riuscire ad armare il pozzo senza giuntarla.

Quindi abbiamo immediatamente scelto l’altra opzione! Cioè recuperare più corda possibile dal piccolo traverso a monte. Giocando un po’ con i nodi e con gli attacchi siamo riusciti ad evitare il frazionamento al fine di far diventare la calata un tiro unico.

Pozzo da “28 metri”

Alla fine ci siamo riusciti!, il capo corda è rimasto a circa 2 metri da terra, quindi praticamente appena poggiati i piedi in fondo al pozzo la corda usciva dal discensore.

Abbiamo confermato che il pozzo da 28mt non è in realtà da 28, bensì più alto.

Sul fondo, che si fa molto più ampio, Daniele, una volta sceso, riesce a vedere tra le rocce in basso uno “spezzoncino” di un cordino in kevlar, si abbassa per raggiungerlo ed effettivamente trova tutto il suo materiale! Una vera botta di c…o una grande fortuna!

Si prosegue; da qui in poi la grotta è incognita a tutti, quindi ci affidiamo alla descrizione ed al rilievo.

Perdiamo un po’ di tempo per capire la giusta direzione perché il meandro si stringe di nuovo e si articola in più rami.

Alla fine troviamo il punto di partenza grazie a dei fix; va avanti Daniele con la corda da 80mt visto che da lì a breve ci sarebbe stato il salto più alto, il pozzo Lulù.

Dopo un breve traverso vediamo sotto di noi il meandro aprirsi nuovamente, buio completo anche puntando le torce, bene, “è questo”.

Daniele attrezza la partenza e scende, subito dopo Virgilio, io e Patrizio. C’è solo un frazionamento e poi una calata nel vuoto di tanti metri!

Le pareti sono distanti e dall’alto, durante la discesa, si vede la base del pozzo stretta e lunga. In fondo troviamo i resti di un vecchio campo, forse risalente alle ultime esplorazioni. Cerchiamo di capire dove prosegue la grotta, avevamo ancora corde e voglia.

Presunto campo esplorazione

Purtroppo però erano le 13:30 circa, il tempo di risalire, disarmare, uscire, tornare alle auto ed arrivare dove prendevano i telefoni ci sarebbero volute altre 5 ore più o meno. Purtroppo, non essendo riusciti ad avvisare né per l’ingresso né per l’uscita, il buon senso ci ha imposto che sarebbe stato meglio non proseguire, altrimenti avremmo fatto sicuramente tardi generando preoccupazioni.

Quindi, mentre Patrizio e Virgilio risalivano il pozzo, io e Daniele ci siamo spinti leggermente avanti nel meandro di prosecuzione, anche questo, un meandro molto tecnico e difficile specialmente per la pessima roccia delle pareti, “fracica” come si suol dire ed anche tagliente.

Sul fondo riusciamo a scorgere dell’acqua priva di scorrimento, ipotizziamo che gli ultimi ad aver superato quel meandro siano stati proprio gli esploratori visti i pochi e vecchi armi lì dentro. Comunque Virgilio ci ha dato il libera, dobbiamo risalire…

Risaliti rapidamente e arrivati quasi all’uscita, Virgilio si accorgere di non avere con sé il suo sacchetto personale! E mò!?
Con il fumo che gli usciva dalle orecchie scende nel meandro seguito da Daniele e fortunatamente lo ritrovano dopo circa 15 minuti! Gli si era sganciato dall’imbraco durante uno dei tanti stretti passaggi.

Raccomandiamo chiunque voglia andare ad Abisso Nessuno che la grotta non solo è abbastanza difficoltosa, ma tende a trattenere il materiale degli speleo.
Quindi molta attenzione! Sarebbe da riportare tra le note della descrizione.

Invece noi raccomandiamo a noi stessi di utilizzare ogni tanto quel cavolo di telefono satellitare che ci avrebbe aiutato a comunicare con gli altri.

Davide, probabilmente dovrai ripetercelo ancora un po’ di volte!

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